Mi hanno sempre affascinato le storie dei grandi geni, ancora di più quella di Thomas Edison che stavolta voglio raccontare da un nuovo punto di vista, quello di chi era e chi è diventato.
Fin da piccolo, Thomas era un bambino curioso, con tante idee e voglia di metterle in pratica e diventa inconsapevolmente subito un esempio di come si può smettere di dare retta ai limiti che ci vengono imposti dagli altri e avere fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità: fin da piccolo non si è mai lasciato abbattere nonostante le esigenze della famiglia lo avessero costretto ad abbandonare gli studi molto presto e gli fossero stati diagnosticati dei problemi di sordità. A Thomas non importava, ogni volta che aveva un’idea, faceva di tutto pur di poterla mettere in pratica.
“Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica”
Era una persona semplice, amava sperimentare, creare, testare, inventare e, soprattutto ottimizzare le cose. E aveva un grande perché, migliorare la vita delle persone. E noi sappiamo che “quando hai un grande perché un come lo trovi sempre”.
Uno dei passaggi fondamentali della sua crescita e della sua filosofia è comprendere che gli errori, i cosiddetti “fallimenti”, accadono. E sono semplicemente dei risultati che ti insegnano qualcosa, e che ti aiutano ad andare avanti senza scoraggiarsi perché è parte del processo che porta al risultato finale.
“Non ho fallito, ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato”
Grazie a questo suo spirito, alla capacità di osservazione delle cose, degli eventi, fin da ragazzo sperimenta e mette in pratica le sue idee, manda a fuoco vagoni, viene licenziato e… lui va avanti, non molla, continua a creare, intraprende diversi lavori e continua ad inventare, acquisisce abilità, prende modelli e li migliora.
Col tempo apprende anche l’importanza del lavoro di squadra, capisce come gestire collaboratori e tecnici si rivela una grande risorsa per ottenere grandi risultati, per fare la differenza. Un manager dei nostri tempi.
Continua a prendere progetti base, invenzioni, prototipi e cerca di portarle sempre ad un livello superiore (crea le versioni 2.0 dei giorni nostri), prova, fallisce, impara, modifica, migliora e diffonde.
“Non mi scoraggio perché ogni tentativo sbagliato o scartato è un altro passo avanti”
Thomas sapeva che gli errori non erano un limite, ma un punto di partenza per rimettersi in azione. Ha addirittura mandato a fuoco dei vagoni nel tentativo di mettere in atto le sue idee, è stato licenziato, e nonostante questo lui ha sempre continuato. È sempre andato avanti senza scoraggiarsi e con fiducia in sé stesso, perché sapeva che questo era l’unico modo per rendere l’impossibile realizzabile.
E così in effetti è stato. Thomas Edison ha realizzato un’impresa a cui tutti dicevano “No”. Ha cambiato la storia del mondo e tenuto fede al suo desiderio di migliorare la vita delle persone, inventando la LAMPADINA A INCANDESCENZA.
Lo diceva Lui:
“Riesce in tutto chi si dà da fare mentre aspetta”
MISSION ISPOSSIBLE
Eleonora Toppi
Ekis Cantera