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Ogni anno l’attesa per il Beautiful Day è sempre forte, tanto da far girare sui social hashtag come #AspettandoBday. Per l’edizione 2019 l’attesa è ancora più vibrante per il tema della rinascita e dell’Araba Fenice.
Per questo motivo siamo scesi tutti quanti in campo e abbiamo realizzato un progetto fotografico chiedendo ad alcune persone di raccontare le loro #StorieDiResilienza facendosi ritrarre con scatti che potessero raccontare il vissuto, tra passato presente e futuro, di protagonisti di storie esemplari.
Alcune persone chi? Sono quelle che conosciamo e che ci conoscono, sono persone della famosa Ekis Family, che accoglie chi partecipa ai nostri corsi.

Fotografate da chi? Da Flavia Veronesi (www.itacafreelance.it) della quale vi raccontiamo qualcosa.

Chi è Flavia Veronesi

Abbiamo conosciuto Flavia perché ha frequentato il nostro Excellence Coaching, e da alcuni degli incontri fatti è stata ispirata tanto da volerne narrare le storie attraverso la sua arte professionale. Chi è Flavia?

Nasce a Perugia sotto il segno dei pesci, vivace e sognatrice da bambina si avvicina alla macchina fotografica che diventa una inseparabile compagna di vita e di avventure.
Nel 2011 fonda il gruppo ITACAfreelance per raccontare attraverso il linguaggio fotografico le relazioni che si instaurano tra le persone, il fascino e la forza di ciascuna cultura. Viaggio, incontro, esperienza e cambiamento, sono le parole chiave che nel 2013 inducono il gruppo ad aprirsi anche verso altre espressioni di narrazione quali le arti grafiche, il design e la realtà virtuale.
Figlia del digitale, negli ultimi anni ha viaggiato nel passato e si è innamorata della fotografia analogica e ora, appena può, si rifugia nella magia della sua camera oscura.

Sul suo amore per la fotografia dice “La fotografia per me è sempre stata un mezzo di narrazione, una libera e personale interpretazione del mondo, anche là dove apparentemente si è chiamati a restituire la realtà delle cose con rigore e logica. Io scatto ciò che vedo e vedo ciò che sento. Ho visto mondi complessi, talvolta oscuri ma anche bellissimi in tante delle storie che sono state condivise durante i corsi di Ekis a cui ho partecipato e ho voluto fermarli e dipingerli come un pittore nei volti di queste persone”.

Ci racconta poi il concept del progetto per il Beautiful Day e il motivo del titolo: “Mètis è imprevedibile e intelligente, mutevole e flessibile, consapevole e adattabile. Una parola, un mito, che riesce a descrivere l’essenza di un progetto fotografico che utilizza la tecnica della multi esposizione per narrare storie di vita fatte di sfide, di sconfitte, ma anche e soprattutto di rinascita. Ho realizzato quindi degli scatti in multi esposizione per creare una serie composta da 8 ritratti che riproducano l’intimo legame tra passato, presente e futuro. La stessa tecnica fotografica deriva dal nostro “passato analogico” e viene riprodotta oggi attraverso l’uso delle macchine fotografiche digitali e delle moderne tecniche di post produzione. Luoghi, oggetti, dettagli, impressi (esposti) nei volti di oggi per raccontare storie di uomini e di donne “resilienti“.

E ci lascia con un ultimo commento “Credo profondamente che il nostro passato nel bene e nel male lasci dei segni indelebili nei nostri volti, nei nostri sguardi, nella nostra risposta emozionale a una sollecitazione, nella fisiologia dei nostri atteggiamenti, ma credo anche che una sconfitta possa rappresentare un’opportunità e una nuova occasioneQuesto progetto è per sua natura mutevole ma anche potenzialmente ampliabile. Ogni scatto sarà unico, come unica è ogni storia e ogni volto. Mètis rappresenta una grande sfida per me, sul piano tecnico e su quello emotivo, e sono pronta ad accoglierla.”