C’è un detenuto nella storia che più di tutti ci ha insegnato che l’istruzione è la chiave per realizzare i sogni anche nelle parti più povere ed emarginate del mondo.
Un detenuto, che una volta uscito di prigione ha avuto la geniale intuizione di ricostruire il suo Paese partendo dai valori dello sport, utilizzando la Coppa del Mondo di rugby del 1995 per pacificare il Sudafrica.
Si, il detenuto 46664 era Nelson Mandela, l’uomo che ha lottato sempre per un Sudafrica più giusto e libero difendendo i diritti dei più deboli. Voleva a tutti i costi portare il suo Paese lontano dall’odio razziale da cui era pervaso sin dal 1948, perché l’Apartheid che negava i diritti politici, sociali e civili alla maggioranza nera sudafricana durò dal ’48 fino al 1990, anno in cui Mandela fu liberato.
Un uomo che nonostante i 27 anni di carcere duro, non ha mai chiesto vendetta e ha saputo sconfiggere l’Apartheid.
Come ha fatto a passare 30 in una minuscola cella
e a uscirne pronto a perdonare quelli che
ce lo avevano rinchiuso?
François Pienaar (rugbista)
Furono 27 anni veramente duri per Mandela e nonostante ciò continuò ad alimentare costantemente il suo sogno di un Paese libero. E lo fece anche grazie alle parole di una poesia che utilizzava per alleviare le sofferenze del periodo di prigionia:
Dalla notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa delle circostanze
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d’ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima
Queste sono parole importanti che ti risuonano nel profondo…
Ti sei mai chiesto quanto le parole giuste possano riempirci l’anima e aiutarci a rialzarci dalle sfide della vita?
Madiba, come veniva chiamato, è sicuramente un esempio di grandissima resilienza e nonostante abbia passato la maggior parte della sua vita a combattere contro l’odio, la paura, la fame, l’umiliazione, la morte, ha usato parole d’ Amore, pace e perdono per raggiungere quel sogno di libertà.
Tra le tante frasi che Mandela ci lasciò voglio regalarti quella che per noi simboleggia la rinascita per tutte quelle volte che la vita ci ha buttato a terra:
Un vincitore è semplicemente un sognatore
che non si è mai arreso
[Nelson Mandela]
Mandela col suo messaggio, coraggio, le sue azioni, il suo amore, ha fatto uscire un Paese intero dalle ceneri del razzismo per farlo volare sulle ali della libertà, proprio come l’Araba Fenice del Beautiful Day.
Emiliano Flisi (Ekis Cantera)